mercoledì 23 marzo 2016

La primavera - poesia e disegni ad olio -VA

LA PRIMAVERA

Quando il cielo ritorna sereno
come l'occhio di una bambina,
la primavera si sveglia. E cammina
sfiorando appena
con la sua veste
color del sole
i bei tappeti di borracina.
Ogni filo d'erba reca un diadema,
ogni stilla trema.
La capinera prova una canzonetta
ricamata di trilli
e poi cinguetta
come una scolaretta.
I grilli
bisbigliano maliziose parole
alle margherite
vestite
di bianco. Spuntano le viole...

A notte, le raganelle
cantano la serenata per le piccole stelle.
I balconi si schiudono
perchè la notte è mite,
e qualcuno si oblia
ad ascoltare quello che voi dite
alle piccole stelle,
o raganelle
malate di melanconia!
UGO BETTI

















FONTANA DEL MOSÈ O FONTANA DELL’ACQUA FELICE


FONTANA DEL MOSÈ O FONTANA DELL’ACQUA FELICE


Ubicazione
La fontana si trova nel quartiere Quirinale di Roma, davanti a Piazza San Bernardo e all’incrocio tra via XX Settembre e via Vittorio Emanuele Orlando.

Architetto
La fontana fu costruita tra il 1585 e il 1589 su progetto dell’architetto Domenico Fontana con il fratello Giovanni Fontana.

Committente
La fontana fu commissionata da Papa Sisto V, al secolo Felice Peretti. Per questo motivo, la fontana è anche chiamata “Fontana dell’Acqua Felice”.

Descrizione
La fontana fu costruita in travertino, stucco e marmo a forma di arco trionfale romano. Nella parte superiore della fontana due angeli reggono lo stemma papale , sotto gli angeli un’iscrizione celebra Papa Sisto.

Quattro colonne ioniche dividono tre archi. Nell’arco centrale è rappresentato Mosè nell’atto di dividere le acque del Mar Rosso per la salvezza degli ebrei. La statua di Mosè fu scolpita da Leonardo Sormani e Prospero Antichi (o Prospero Bresciano), quasi certamente sul modello del Mosè di Michelangelo presente in S. Pietro in Vincoli. Nell’arco di sinistra e in quello di destra sono rappresentati due episodi dell’Antico Testamento.

A sinistra, Aronne distribuisce la manna agli ebrei, opera di Giovanni Battista Della Porta. A destra si vede Giosuè che guida gli ebrei attraverso il fiume Giordano (oppure Gedeone che sceglie i soldati capaci di bere e contemporaneamente osservare quanto accade) scolpito da Flaminio Vacca. Alla base della fontana l’acqua fuoriesce dalla bocca di quattro Leoni accucciati su un parapetto in marmo.

Funzione
L’intento del Papa era portare l’acqua potabile sui colli del Quirinale e del Viminale, dove si trovava anche il suo palazzo. A questo scopo decise di restaurare e completare l’acquedotto romano Alessandrino. Questa fontana è la prima “fontana mostra”, edificata per celebrare il ripristino dell’acquedotto e la gloria del Papa.

Aneddoti e curiosità
La statua del Mosè fu molto criticata perché venne scolpita con una prospettiva errata, tanto da  risultare tozza. Fu criticata anche perché Mosè tiene in una mano le tavole della legge, che ricevette solo dopo la fuga degli ebrei nel deserto.

I Leoni egiziani furono presi dal Pantheon, il parapetto di marmo da una casa costruita durante il papato di Pio IV, come si vede nell’iscrizione ancora visibile sul parapetto stesso.

Federico Caprilli, Gaia Martinez Valorta, Maria Salis, Giacomo Viola classe 5E















Poesia sul papà


POESIA SUL  PAPA’



Caro caro papà oggi è la tua festa

Non si mangia la minestra


Ma facciamo un bel pranzetto

Lasagne, pollo arrosto

E dolci in quantità


Vorrei che questa festa durasse tutto l’anno

Perché io son felice di stare insieme a te


Sei giovane e sei bello

Sei forte e tanto buono

Sei proprio tu, sei tutto,

sei tutto il mio papà!


Luigi Sofo 5°F

L'esperienza al laboratorio di scienze


L’esperienza al laboratorio di Scienze 





Il giorno 27/01/16 i bambini della 5° F si sono recati all’ Istituto Comprensivo Winckelmann. Appena arrivati, una professoressa li ha accompagnati al laboratorio di Scienze, dove alcuni alunni hanno spiegato loro come è composto l’ uovo: il primo strato più esterno, visibile, è il guscio che ricopre la MEMBRANA TESTACEA, cioè un rivestimento che ha la funzione di proteggere il resto del contenuto. Osservando sempre più all’ interno si trova l’ albume, una sostanza vischiosa che circonda il TUORLO, un liquido di colore arancione. Poi gli hanno mostrato alcuni esperimenti; facendo un’ indagine tra i bambini della 5° F, abbiamo scoperto che l’esperimento più apprezzato consisteva nel separare il tuorlo dall’ALBUME liquido con una bottiglietta. Bisognava metterla vicino al tuorlo e lasciare la presa facendo sì che il tuorlo passasse nella bottiglia. Questo esperimento è possibile perché il tuorlo è ricoperto da una membrana che lo protegge, non facendolo rompere; questa membrana si chiama MEMBRANA VITELLINA. I  bambini della 5° F tornando alla loro scuola, erano felici per l’esperienza vissuta.



                                                                      Alessio e Sara - VF




Al mio papà


AL MIO PAPA’


Ti do la mia affettuosità

che riservo solo a te, papà


Ti porgo la mia mano, papà

che potrai stringere in qualsiasi difficoltà


Ti dò il mio piccolo cuore, papà

per dimostrarti il mio immenso amore


Ti scrivo questa poesia

per farti capire che io TI VOGLIO BENE, PAPA’!


Sara Petruzzi, 5°F

Poesia sulla pasqua


POESIA SULLA PASQUA


È festa, è Pasqua


Festa è Pasqua

Svegliatevi amici!


Le uova a sorpresa ,

le rondini e i fiori,

rallegran la Pasqua di vivi colori


ma il dono più bello

per noi tutti

è avere la pace e l’amore

in fondo al cuore!!!


Sofia Di Cesare VF

Il mio papà


IL MIO PAPA'!!!



Il mio papà  di DUBLINO


è veramente un figurino


certe volte andiamo in bici


e ci diertiamo come 2 amici


quando lui mi cucina


mi fa anche la spinacina


se però mi tocca studiare


faccio tutto per non farlo arrabbiare


quando andiamo al parco acquatico


lui è sempre il più simpatico


voglio così bene al mio papà


che neanche lui lo sa


                                                TOMMASO RECCHIA VF

il laboratorio classe 5F



LABORATORIO DI SCIENZE

 

La mattina del 27 gennaio io e la mia classe siamo andati all’Istituto Winckelmann.

All’interno dell’aula di scienze ci aspettavano cinque studenti di prima e seconda media, accompagnati dalla loro professoressa. All’inizio le tre studentesse di seconda media ci hanno spiegato come è strutturato l’uovo e poi tutti hanno fatto degli esperimenti. Il primo esperimento che ci hanno spiegato veniva svolto in questo modo: si prendeva un recipiente di plastica con acqua dentro. Si dovevano prendere un uovo marcio e un uovo fresco. L’uovo marcio a causa della presenza di aria nel guscio, galleggiava , invece l’uovo fresco affondava  perché c’era poca aria. Il secondo esperimento si svolgeva così: si prendeva un piatto e si rompeva un uovo. Poi con una bottiglia di plastica piccola e schiacciata si aspirava il tuorlo all’ interno della bottiglia. Quest’ultimo esperimento, secondo me, è stato quello più bello, interessante e divertente da fare.

Luigi e Benedetta – VF

IL SOLE 24 ORE DELLE QUINTE

 

LA 5°F E LA 5°E PER LA SECONDA VOLTA SI RECANO ALLA WINCKELMANN PER I LABORATORI

 

Il 27 gennaio 2016, la classe 5°F con la classe 5°E, si si sono recate alla scuola media Winckelmann, per visitare alcuni laboratori tra cui scienze e informatica. Abbiamo intervistato alcuni ragazzi delle classi: “Quali esperimenti avete fatto?” “Ci hanno spiegato la struttura dell'uovo! Poi abbiamo spaccato un uovo e con una bottiglia schiacciata abbiamo aspirato il tuorlo senza romperlo. Un altro esperimento è stato l'uovo Paracadute. Bisogna preparare, con maizena e acqua, una sostanza liquida che al tatto diventa solida. Abbiamo immerso nella sostanza l'uovo e infine scaraventato a terra e..... NON SI E' ROTTO! Infine l'ultimo esperimento è stato capire quale uovo fosse fresco e quale no. L'uovo marcio galleggiava  perché nel guscio era presente l'aria mentre  quello fresco no”. “Chi erano i vostri insegnanti?”. “Erano ragazzi di 1° e 2° media e c'era anche la professoressa Prosperi”. “Ti è piaciuto?” “Sì, moltissimo, è stato molto interessante”. Poi passammo al successivo intervistato: “Che cos'è il coding?” “Al coding ci hanno spiegato che il computer in realtà è stupido e che per fargli cercare una cosa devi dargli tutti i minimi dettagli”. “Sei stato abile?” “Sì perchè avevo capito bene come e cosa si doveva fare”. “A quale livello ti sei bloccato, e per quale motivo?” “Al livello 18 perché era impossibile svolgerlo senza un aiuto!”. “Quali personaggi erano disegnati nel coding?” “ Angry birds-plans vs zombie-l'era glaciale”. “Ti è piaciuto” “sì, ancor di più quando lo farò su minecraft!”.  Valerio poi ci disse che si poteva fare anche sul computer di casa e che potevi ricevere un diploma . Noi lo trovammo divertente e ne ricevemmo uno.

                                                                                                      FEDERICO VERSACE 5°F

                                                                                                      EMILIA GIORDANO 5°F

Poesia sul papà


POESIA SUL PAPÀ



Caro papà doni a tutti



i tuoi figli



tanta felicità.



E con il tuo



gran cuore



doni a tutti un grande amore.



Sei il papà più simpatico



che c’è, non te ne



andare tu sai perché.



Filippo Piccolomini VF

Pasqua

LA POESIA DI PASQUA.



Pasqua è quando il coniglio nasconde le uova di nascosto

e poi i bambini le cercano con allegria.



Giulio Baldi 5°F
IL CORRIERE DELLA SCIENZA
Il giorno 27 gennaio 2016, la classe 5° F, si è recata all’ Istituto Comprensivo "Winckelmann". Arrivati al laboratorio di Scienze, la professoressa Prosperi e i suoi alunni, hanno mostrato esperimenti Scientifici utilizzando l’ uovo.





ALCUNI COMMENTI DEI COMPAGNI DOPO LA FINE DI UN’ INTERESSANTE ESPERIENZA!


Alessia: "Mi sono divertita! "

Luca: "E’ stato divertente e impressionante".

Benedetta: " E’ stato molto emozionante".

Luigi: "Mi sono sorpreso".



PREFERENZE DEI COMPAGNI


Uovo paracadute 5 bambini.

Uovo nelle bottiglia 4 bambini.

Uovo + aceto 4 bambini.

Amido di mais 1 bambino.



Uovo paracadute:

mischiate l’amido di mais con l’ acqua e mescolate. Mettete il tutto in una bustina di plastica, all’ interno mettete l’uovo. Lo scopo è di lanciare la busta per terra senza rompere l’ uovo.

Uovo nella bottiglia:


martedì 22 marzo 2016

FURTO AL MUSEO DEL LOUVRE

FURTO AL MUSEO DEL LOUVRE
(di Tommaso Capomasi – V B)

Era una notte piovosa e al museo del Louvre regnava un silenzio assoluto.
Ad un certo punto qualcuno vestito di nero e con un cappuccio disattivò le telecamere
e si addentrò nell’edificio girando tra le sale.
Cercava la Gioconda e appena la vide rimase folgorato dal suo sguardo. Velocemente staccò il quadro dal muro e si diresse verso l’uscita laterale per sfuggire alle telecamere  che con il buio non l’avevano individuato.
Il mattino seguente i responsabili della sicurezza si accorsero che mancava il famoso quadro e diedero l’allarme alla polizia.
Gli agenti chiesero l’aiuto di un famoso investigatore che, insieme al suo aiutante, si mise immediatamente a perlustrare la zona cercando degli indizi. L’investigatore si insospettì vedendo una piuma di pavone in un angolo della sala che riconobbe appartenere ad un tipo di cappello molto raro da trovare a Parigi.
Quindi si recò in un rinomato negozio di cappelli del quartiere e parlando con il proprietario scoprì che quel cappello era stato venduto qualche giorno prima ad uno straniero che parlava male il francese.
L’investigatore si fece descrivere il volto dello straniero e il suo aiutante si ricordò di averlo visto nei paraggi del museo nelle settimane precedenti.
Lo straniero era già stato schedato dalla polizia per piccoli reati precedentemente commessi, quindi fu semplice per l’investigatore individuare il luogo in cui viveva.
Nella notte fecero irruzione nel piccolo appartamento, che si trovava all’interno di un palazzo vecchio e umido, e trovarono il ladro che dormiva tranquillamente e sul tavolo da pranzo la preziosa tela coperta da un lenzuolo.

Quindi il ladro fu arrestato senza riuscire ad opporsi e il quadro finalmente venne riportato al museo.

L'isola di cibo


L ' ISOLA DI CIBO

di Mattia Weber  Liberati 5 E

 

C' era una volta un' isola di cibo. I suoi abitanti erano i cibbosi che erano sparsi un po' per tutto il territorio. La capitale era Dolcilandia e le città più importanti erano: Fritta, Gommosa,e Croccantinium. Le monete erano gli eurodolci. L'isola aveva un vulcano che eruttava caramelle, circondato dalla foresta di patatine, che era vittima degli incendi zuccherosi. Vicino a Dolcilandia vi era la miniera di cioccolato dalla quale si estraevano tutti i tipi possibili e immaginabili di cioccolato; si estraevano anche le gemme di gelatina che potevano valere tanti miliardi di eurodolci. Vicino a Gommosa c'era la montagna di gelato dove aveva sede il più grande centro sciistico dell' isola.

Un giorno nella miniera di cioccolato l'ispettore Oro Ciok faceva il suo solito giro di ispezione quando vide un ladro rubare le gemme, allora prese una spada di cioccolato e gliela puntò alla gola. Il ladro prese una lancia di cioccolato e gli disse che chi avesse ucciso l'altro per primo avrebbe fatto quello che voleva.

 Ciok vinse e consegnò le gemme al venditore e da quella notte fu chiamato “Ciok il buono”. 


Teoria del colore in 5B










5C e la geometria dinamica: progetto Piccoli Scienziati alla Winckelmann

5C e la geometria dinamica: progetto Piccoli Scienziati alla Winckelmann

Nella visita alla scuola Secondaria gli alunni della classe 5C si sono cimentati nel laboratorio di informatica in un'attività di geometria con le simmetrie usando il software di geometria dinamica Geogebra: ecco una carrellata dei loro lavori:

Io e il mio tempo libero

TESTO NARRATIVO
Io e il mio tempo libero


Parte del mio tempo libero lo trascorro praticando sport come hip-hop e nuoto. Nonostante sia stanca dopo scuola, mi vado a divertire a hip-hop ballando e cantando. Dopo scuola, alcune volte io e mamma passeggiamo nel parco e subito dopo andiamo a prenderci un gelato. L’altra parte del mio tempo libero la trascorro a casa : guardando la televisione, giocando con  Chessy,  la mia tartaruga acquatica. Invece
alcune volte esco sul terrazzo e gioco a campana, per esercitarmi.  Durante il fine settimana io e i miei genitori alcune volte andiamo al centro commerciale per fare compere oppure andiamo in centro ad osservare le meraviglie di Roma. Trascorro il mio tempo libero così e visto che ne ho poco a disposizione devo sfruttarlo più che posso.

Alexandrina Iosif

  Classe 5B, A.S. 2015/16





Lavori di Klee

Lavori di Klee
Carlotta V B

Ciao, sono Carlotta e vi voglio raccontare del lavoro che ho fatto con i miei compagni, abbiamo fatto un disegno prendendo spunto da quelli di Klee.
Ci siamo divisi in gruppi, 2 che dovevano disegnare sui colori caldi e sui giornali, e 2 che dovevano invece disegnare sui colori freddi e su carta bianca, io facevo parte del gruppo del giornale.

Nei giorni in cui l' abbiamo fatto mi sono divertita, perché avevo una bella compagnia, e mi è piaciuta l'esperienza. Alla fine il lavoro è venuto bene, a me.

Persone e animali

Persone e animali
Di Francesca Ripanti
Classe 5B


Molte persone non accettano gli animali in casa perché sporcano. In realtà avere un animale in casa porta molta gioia, perché fa compagnia alle persone sole. Le persone anziane che hanno un cane o un gatto hanno qualcuno di cui occuparsi, qualcuno che le aspetta quando tornano a casa, mentre i bambini imparano a rispettare gli esseri indifesi. Sicuramente sporcano, creano problemi soprattutto per le vacanze perché pochi alberghi li accettano, però l’ amore che danno gli animali è immenso. Loro non ci abbandonano mai.






Racconto giallo - Omicidio in villa

RACCONTO GIALLO

Alice Albamonte V B

Omicidio in villa

Era una notte buia e tempestosa e il signor Montenegro stava seduto in poltrona davanti al camino. Ad un tratto un colpo di vento improvviso spense il fuoco ed il signor Montenegro si ritrovò nel salotto della sua grande casa di campagna, completamente al buio.
Allarmato si alzò dalla poltrona e andò a controllare da dove provenisse quel soffio di vento che improvvisamente aveva attraversato la sua casa.
Si incamminò attraverso il lungo corridoio buio che porta alla grande cucina in cerca di una finestra spalancata dal vento impetuoso che soffiava quella notte.
Giunto alla fine del corridoio sentì alle sue spalle uno scricchiolio del pavimento in legno, ma non fece in tempo a voltarsi perché venne colpito alla nuca da un pesante martello e cadde a terra esanime.

Il giorno seguente la tempesta era passata e splendeva un tiepido sole di primavera quando miss. Olga la governante del signor Montenegro, di prima mattina, entrò nella grande villa come faceva ogni giorno.
Una volta entrata in cucina Olga vide due piedi sbucare da un angolino, si avvicinò timorosa e riconobbe il suo principale. Il corpo era disteso in terra e immerso in un lago di sangue.

Olga presa dal panico corse al telefono e chiamò la polizia. Era talmente agitata che quasi non riusciva a parlare e fu molto difficile per il poliziotto che rispose al telefono capire cosa fosse successo.
Passarono pochi minuti e arrivarono il commissario Montalbano con il suo aiutante Mimì a bordo di una macchina della polizia a sirene spiegate.
Dopo aver visto il cadavere e dopo aver fatto un primo giro della casa i due poliziotti chiesero alla governante come avesse trovato il cadavere.
Vollero sapere tante altre cose : se il signor Montenegro viveva da solo, quali fossero le sue abitudini, se riceveva visite, se in casa era stato rubato qualcosa, se il morto aveva parenti e in che rapporti era con loro. Non la finivano più di fare domande e la povera Olga che già era sconvolta per la morte del signor Montenegro, non vedeva l’ora che la lasciassero in pace.
Alla fine del lungo interrogatorio, i poliziotti vennero a sapere che il signor Montenegro aveva un fratello con cui non andava d’accordo a causa di un litigio ormai vecchio in cui nessuno dei due voleva chiedere scusa.
Il commissario Montalbano iniziò ad avere sospetti sul fratello di Montenegro, che si chiamava Marco.
Purtroppo le analisi sul cadavere svolte al laboratorio di medicina legale non dettero risposte utili per le indagini. Il signor Montenegro era stato ucciso da un colpo di martello alla nuca ma non furono trovate tracce utili a scoprire l’assassino.

Nei giorni successivi i due poliziotti tornarono a casa del defunto e ispezionarono la posta arrivata al signor Montenegro, con molta fortuna, trovarono una lettera spedita dal fratello Marco; c’era scritto che se il signor Montenegro non pagava la cifra di 100 mila euro lo avrebbe denunciato. Poi dopo altre ricerche,  Mimì trovo una lettera dallo stesso mittente che era stata inviata il giorno prima della morte. C’era scritto che la cifra da pagare era aumentata a 200 mila euro e che doveva essere pagata entro il giorno dopo.
Alla fine delle lettere era indicato l’indirizzo dove il morto avrebbe dovuto consegnare i soldi. Il commissario prese l’auto e raggiunse l’indirizzo che non corrispondeva ad una casa ma ad una fabbrica isolata dalla città e da tutto il resto.
Entrato vide subito che, su un tavolo da lavoro ormai vecchio e inutilizzato da anni era posato un pesante martello macchiato di sangue.
Le analisi scientifiche sul martello rivelarono che il sangue essiccato corrispondeva a quello del signor Montenegro e che, sul manico del martello erano presenti le impronte digitali del fratello Marco.

A questo punto il fratello del signor Montenegro fu ritenuto il principale indiziato dell’omicidio e il commissario ed il suo vice lo andarono ad arrestare.

Marco Montenegro viveva in una povera baracca, in condizioni ben più umili di quelle nelle quali viveva il ricco fratello. Quando lo trovarono era in preda al dolore ed al rimorso per l’uccisione del fratello.
Raccontò a loro una triste storia.
I due fratelli erano figli di un ricco industriale, proprietario della fabbrica abbandonata, che, una volta era molto famosa e produceva grande ricchezza per la loro famiglia.
Quando il padre era morto il signor Montenegro si era impossessato dell’intera eredità, lasciando il fratello Marco nella più assoluta povertà.
Il povero Marco si era rassegnato a questa ingiustizia e aveva rinunciato a rivendicare la sua parte dell’eredità perché era addolorato dal tradimento del fratello maggiore. Finché la piccola figlia di Marco non si era gravemente ammalata. Per le cure della figlia Marco era stato costretto a chiedere aiuto al fratello che, però, anche questa volta si era dimostrato insensibile ed egoista.
Così, la notte dell’assassinio Marco si era recato ancora una volta dal fratello e, in preda alla disperazione, lo aveva ucciso.

Il commissario Montalbano ed il suo vice Mimì, a malincuore arrestarono l’assassino, sperando che il giudice sarebbe stato clemente con lui.