lunedì 7 marzo 2016

La scuola d'altri tempi

L’ intervista
scuola di un tempo, intervistata Gabriella Romano
“Una nonna di oggi racconta la scuola d’altri tempi ”

FILIPPO DE CARLO


Oggi sono uscito da scuola molto felice, perché per la prima volta in tutta la mia vita avevo preso una nota di merito. Mi è venuta a prendere nonna, Gabriella. Le ho rivelato il perché della mia felicità. Lei mi ha fatto i complimenti, poi mi ha detto che nella sua scuola non esistevano le note di merito, raccontandomi come fosse diverso studiare ai suoi tempi. Incuriosito, ho iniziato a farle qualche domanda.

Come si chiamava la tua scuola?                                                                                                         
La mia scuola si chiamava ‘Beata Vergine Maria’, era una scuola di suore ed era riservata alle bambine; bidelle, insegnanti e cuoche erano tutte donne. Allora maschi e femmine non potevano frequentare la stessa scuola.

Quante suore (insegnanti) avevi?
Ce ne avevo solo tre: una per arte, una per inglese, che si imparava dalla prima media in su e un’altra per tutte le altre materie.

Quanti eravate in classe?
Eravamo quasi una trentina.

Come era il rapporto insegnanti/alunni?
 Le suore erano molto severe, il rapporto non era così diretto come oggi, se ti comportavi male ricevevi una bacchettata sulla mano.

E se erano così severe vi facevano fare la ricreazione?
Sì la ricreazione si faceva per venti minuti: si mangiava una merendina che si portava da casa, a seconda del meteo si stava in giardino o al coperto.

A che ora entravi e uscivi?
Si entrava alle 8:30 e si usciva alle 13:00, erano all’incirca cinque ore di scuola.

Ti piaceva andare a scuola?
Insomma, perché come avrai capito le insegnanti erano molto severe.